Cattivi Soggetti

Storia di Amelia, Mr. Evil

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view post Posted on 6/7/2018, 12:23

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Storia di Amelia

Mr. Evil



Riassunto delle role che hanno composto la storia di Amelia ( cattivo dei fumetti e che compare nelle serie televisive DuckTales e Darkwing Duck), interpretato da Mr. Evil.

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L’alleanza oscura



Pronta per un nuovo attacco al deposito di Paperone per impadronirsi della mitica numero uno e realizzare così l'incantesimo di Mida dell'eterna ricchezza, Amelia si reca a Topolinia e convince Macchia Nera ad allearsi con lei per compiere un furto memorabile. I due complici, dopo aver progettato accuratamente la rapina, una notte si recano a Paperopoli e scoprono che ad attenderli al deposito del vecchio papero c'è il supereroe Paperinik. Prontamente Amelia gli getta addosso un incantesimo di localizzazione per scoprire sempre dove si trova e nel mentre Macchia Nera mette in funzione il suo super robot a prova di bomba, il Darkenblot, per abbattere una parete del deposito ed entrarci dentro. Con grande sorpresa, i due ladri si accorgono che il deposito è costruito con un materiale indistruttibile e sconosciuto e in breve comprendono che questa è opera di Archimede l'inventore. Grazie all'incantesimo di localizzazione Amelia e Macchia Nera si recano nel covo di Paperinik per saccheggiarlo dei suoi super gadegts e lì scoprono che il supereroe in realtà è Paperino. Dopo averlo imprigionato per usarlo come ostaggio, si recano da Archimede e costringono l'inventore a confessare il mistero del materiale segreto con cui è stato costruito il deposito. Scoperto che si tratta di quarzite diamantica, un materiale alieno, Amelia e Macchia Nera rubano l'astronave di Archimede e si recano su Mine, il pianeta da cui proviene la quarzite. Qui trovano tanti piccoli alieni verdi minatori che estraggono il misterioso minerale e, dopo aver rubato loro tutti i picconi, i due complici tornano a Paperopoli. Quando arriva la sera del grande furto, Macchia Nera ha già attrezzato il Darkenblot con una trivella fatta con i picconi alieni e finalmente la quarzite si spezza creando un varco nel muro. Entrati nel deposito, questo è pieno zeppo di denaro ma ad attenderli minacciosi non ci sono né Paperinik, né tanto meno Paperone. Insospettiti da questa clamorosa assenza Macchia Nera ed Amelia cercano allora la mitica moneta, e quando la trovano Amelia scopre che si tratta solo di un falso. In quel preciso momento tutti i soldi si trasformano in coriandoli e il deposito si rivela per essere un'illusione magica. Tutto ciò è opera di Merlock, uno stregone che possiede anche lui l'incantesimo di Mida ed ha rubato appositamente la vera numero uno. Con un contro-incantesimo la strega dissolve l'illusione di Merlock, per scoprire con Macchia Nera di trovarsi nella giungla.

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Il tempio perduto



Mentre esplorano quel nuovo scenario selvaggio Amelia e Macchia Nera incontrano il pitone Kaa e la tigre Shere Khan e quest'ultima li invita a visitare un tempio perduto nella foresta, in cui si nasconde un mitico gioiello che potrebbe loro interessare. Amelia pertanto crea una mappa magica con cui raggiunge il posto in questione e scopre che si tratta di un tempio abbandonato, abitato da scimmie che obbediscono ad un orango, di nome Re Luigi. In breve Amelia scopre anche che il gioiello esiste davvero e che Re Luigi lo usa come maniglia per una porta misteriosa. Quando l'orango si rifiuta di consegnarglielo, la strega trasforma lui e le sue scimmie in rospi e si impadronisce del gioiello, che scopre essere l'"Occhio che rivela", un magico oggetto in grado di cancellare illusioni e trasformazioni e di svelare eventuali travestimenti. Soddisfatta per il fortunoso ritrovamento Amelia è però incuriosita dalla porta misteriosa di Re Luigi e decide di scoprire insieme a Macchia Nera cosa c'è dietro; quando i due varcano la soglia trovano che dentro c'è un portale spazio-temporale.

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Una magica scarpetta


Una volta attraversato il varco Amelia e Macchia Nera si ritrovano in un orto colmo di ortaggi. Voci e rumori obbligano i due compagni a nascondersi per sicurezza e in quel modo assistono alla trasformazione di una povera fanciulla, di nome Cenerentola, in un'avvenente dama ad opera di una fata. Incuriosita da quella magia, Amelia trasforma due zucchini in carretti e trascina Macchia Nera all'inseguimento di Cenerentola, che adesso tutta bardata viaggia a bordo di una zucca trasformata in carrozza. I due così arrivano ad un palazzo sfavillante, in cui c'è una festa danzante e tante persone eleganti. Trasformatisi repentinamente in distinti ospiti con abiti adeguati all’evento, i due complici si intrufolano nella festa e mentre Macchia Nera rapina le ricche signore, Amelia si avvicina Cenerentola per interrogarla. Scoperto che la ragazza ha per madrina una fata di nome Fata Smemorina, la strega fa di tutto evocarla e, scoperta l’ingenuità della magica creatura, riesce rubarle la bacchetta con l'aiuto di Macchia Nera, a cui affida il prezioso oggetto. Nel mentre viene scoperto a palazzo il furto di gioielli operato dal ladro e la gente spaventata dall’evento fugge dal castello travolgendo Macchia Nera, che nel frattempo si era trasformato in liquido utilizzando una delle sue abilità per ingannare la fata. Purtroppo, a causa di quel trambusto, Macchia Nera perde la bacchetta magica, ma trova una delle scarpette della fuggitiva Cenerentola e la consegna ad Amelia. Data la situazione drammatica, ai due non resta che sfuggire ai soldati usciti da palazzo sulla zucca di Cenerentola.

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Nel bayou



Dal momento che la zucca di Cenerentola è magica, quando termina il suo incantesimo, Amelia e Macchia Nera si ritrovano in mezzo a fango e rane, nel bayou di New Orleans. Qui incontrano misteriose ombre fluttuanti che interrogate da Amelia conducono i due da un altrettanto misterioso Dr Facilier. Lo strano individuo è ossessionato dalle rane; infatti una di queste ha ingoiato il suo magico amuleto e lui non riesce a rintracciarla per riprenderselo. In cambio di un apprendistato di magia voodoo, Amelia si offre volontaria per trovare la rana scomparsa e recuperare così l'amuleto. Utilizzando vari incantesimi su tutte le rane che incontra, Amelia non riesce a trovare quella giusta e finisce per girare a vuoto nel bayou, finché non incontra una enigmatica vecchietta con un serpente di nome Juju. Mama Odie, così si chiama la donna, emana magia positiva e, nonostante capisca che Amelia è una sua antagonista, le indica ugualmente due rane che in quel momento stanno viaggiando a bordo di una tavoletta di legno. Senza perdere tempo Amelia trasforma sé stessa e Macchia Nera in rospi per poterle avvicinare. Le due rane si rivelano per essere Tiana e Naveen, due umani trasformati in rane da un incantesimo, e quest’ultimo ha ingerito un medaglione credendolo un biscotto e ora sta male. Amelia si accorge che dalla bocca di Naveen spunta una cordicella e una volta tiratala il medaglione viene recuperato facilmente. L’oggetto è ovviamente magico e controlla le ombre che Amelia aveva incontrato all’inizio nel bayou, così la papera decide di tenerselo e ordina agli esseri fluttuanti di far sparire il Dr. Facilier. E’giunto pertanto il momento di abbandonare quel luogo acquitrinoso, ma mentre cercano una via d’uscita Amelia e Macchia Nera finiscono in una pozza profonda e senza fine.

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Duello sulla sabbia


Dal bagnato all’asciutto; i due compagni si ritrovano nel deserto proprio mentre Merlock, in compagnia di una strana creaturina col turbante e di un ragazzo, sta aprendo una misteriosa caverna a forma testa di tigre, celata tra le sabbie. Nascosti tra le dune Amelia e Macchia Nera attendono il momento propizio per sfuggire alla guardia della creaturina col turbante e seguire lo stregone con il ragazzo e penetrare nelle profondità della spelonca, che scoprono piena di gioielli d’ogni sorta. La presenza di quegli sfavillanti tesori non convince Amelia, che è persuasa che Merlock sia andato lì per cercare un tesoro ben più prezioso. Insieme a Macchia Nera inizia a perlustrare la caverna finché i due non incontrano il ragazzo, che si chiama Aladdin, rimasto solo e seguito da un tappeto magico incontrato laggiù per caso. In poco tempo viene rivelata la vera ragione della presenza di Merlock in quel luogo: è alla ricerca di una misteriosa lampada. Amelia capisce subito che si tratta della lampada che evoca il genio dei desideri e si affretta a cercarla prima che la trovi Merlock, ma quando il magico oggetto viene rinvenuto, arriva anche il mago. Tra Amelia e lo stregone scoppia una sfida a colpi di magia, che termina con la sconfitta di quest’ultimo grazie anche all’aiuto degli oggetti magici trovati durante i viaggi di Amelia. Quando tutto sembra andare per il meglio, l'avidità di Macchia Nera lo induce ad impossessarsi di un rubino di enormi dimensioni, ma i gioielli della caverna sono incantati e chiunque li tocchi viene punto ed è a quel punto che la caverna inizia a disgregarsi e scomparire. Amelia evoca il genio della lampada e gli ordina di portarli fuori da lì, a Paperopoli mentre Aladdin fugge con l’aiuto del tappeto magico.

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Il deposito dei desideri


La magia del genio porta Amelia e Macchia Nera proprio nella città in cui era iniziato tutto e qui l’incantesimo illusorio di Merlock è finalmente sparito. Con il secondo desiderio di Amelia chiede di disattivare tutti gli allarmi e il deposito di Paperone è finalmente accessibile. Penetrati nell’immenso caveaux, i due complici scoprono finalmente le immense e tangibili ricchezze che contiene e a quel punto Macchia Nera si reca nella stanza, circondata da aglio di cui è allergica Amelia, dove è nascosta la mitica numero uno per prelevarla in tutta sicurezza. In quel mentre compare Paperone in persona, con in mano un vecchio trombone e nell’altra una lampada simile a quella di Amelia. I duello a colpi di “geni” è inevitabile; Paperone ed Amelia evocano entrambi le magiche creature delle rispettive lampade e li spingono ad attaccare il proprio avversario, ma aspetti inattesi scompigliano le attese di entrambi. I due geni, essendo colleghi, trovano subito un punto d’incontro e non sembrano propensi ad ubbidire, allora Paperone esprime il desiderio che i geni“ di tutte le lampade “ siano liberi. Un desiderio di tale proporzione sconvolge il codice di realizzazione dei desideri e i due geni abbandonano la lotta e i padroni per consultare il gran Consiglio dei Geni. Privati dei loro campioni magici, Amelia e Paperone si ritrovano a fronteggiarsi come ai vecchi tempi ed il vecchio papero imbraccia subito il suo trombone e tira fuori un mazzo d’aglio. Se non fosse per un provvidenziale calcinaccio, frutto della lotta tra geni, che cade sulla testa di Paperone e lo fa svenire, Amelia sarebbe perduta. Macchia Nera, intanto, ha recuperato la monetina fortunata, la porge finalmente ad Amelia e giusto in quel momento le confessa che tutte le ricchezze di Paperone, che adesso potrebbe ottenere con facilità, non colmerebbero la mancanza di avventura e il brivido del furto e che una volta ricco finirebbe nell’inedia e che pertanto rinuncia ai tesori del deposito. A sorpresa, anche Amelia è dello stesso parere: la caccia alla numero uno e i duelli con Paperone sono il sale della sua vita, per cui lascia accanto a Paperone la sua mitica moneta e gli lancia un incantesimo di sonno sereno, poi ritorna nella sua casa sul Vesuvio dopo aver salutato Macchia Nera.

Il master di gioco ringrazia Mr. Evil per la realizzazione di questa fantastica storia.
 
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