Lo stratagemma della pagnotta, role libera

Quella mattina il cielo era nuvoloso e l'aria umida prevedeva pioggia, ma Frollo, chiuso nel suo studio e davanti alla finestra, non guardava le nuvole minacciose. Il giudice fissava un punto imprecisato del panorama, concentrato sui suoi pensieri, finché non sbatté le palpebre, come se si fosse appena svegliato da un sonno ad occhi aperti. In quel momento, si staccò dal davanzale e chiamò a gran voce uno dei soldati di guardia e diede ordine di far sellare il suo cavallo. Non appena gli fu possibile, montò in sella e senza indugio si inoltrò nelle strade affollate di Parigi. La sua meta non sembrava molto lontana, anzi, era più vicina di quanto si pensasse e Frollo la trovò in breve tempo. Una piccola bottega, da cui usciva il profumo di pane appena cotto, si affacciava su un vicolo nascosto e il giudice dovette smontare da cavallo per poterla raggiungere. Appena entrato, un uomo paffuto e con i baffi lo accolse profondendosi in mille salamelecchi al suo cospetto, ma Frollo ignorò le sue riverenze ed ordinò una pagnotta appena sfornata, pagò ed uscì. Rimontato a cavallo, il giudice cominciò ad ispezionare le vie che attraversava alla ricerca di un punto ben preciso, adatto per attuare il piano che aveva appena elaborato. Al suo passaggio la gente si scostava o gli faceva un inchino, Frollo, però, sembrava non vedere nessuno e continuava imperterrito la sua ricerca finché non scorse un vicolo cieco, cosparso di rifiuti. Sul suo volto comparve un bieco sorriso. Da una tasca estrasse un panno e ci avvolse la pagnotta appena comprata e ancora calda, poi la gettò nel vicolo e cercò un posto dove nascondersi e poter osservare indisturbato la stradina; prima o poi, certamente, qualche zingaro sarebbe passato di lì e ,attratto dal profumo del pane , avrebbe raccolto quell'insperato regalo e per il giudice sarebbe iniziato l'inseguimento che lo avrebbe condotto alla Corte dei Miracoli. Lo stratagemma della pagnotta e tanta pazienza avrebbero finalmente contribuito a fargli scoprire dove si nascondevano quei dannati zingari e lì avrebbe ritrovato la sua Esmeralda.

L'attesa iniziò e Frollo sapeva che era solo questione di tempo, ma certo non immaginava che non sarebbe stato solo…