PrologoNarissa sta cercando di eliminare la povera Giselle, la fidanzata del figliastro Edward, con la classica mela avvelenata. Dopo gli insuccessi di Nathaniel, il suo fidato servitore, che lei stessa ha incaricato dell’impresa, incontra Chernabog. Sicura di trovare in lui un valido aiuto, la perfida regina gli affidata il delicato compito di far assaggiare la fatidica mela alla ragazza e pertanto lo spedisce nel mondo degli umani attraverso un pozzo magico. Il demone viene scaraventato nel caos della civiltà in cerca di Giselle e puro caso la sente cantare. La ragazza si trova nell’appartamento appartamento di un grattacielo e sta chiamando a raccolta tutti gli animali cittadini, affinché l’aiutino a pulire l’alloggio in cui si trova. L’arrivo inatteso di Chernabog dalla finestra di casa viene salutato come un aiuto in più e Il demone si ritrova a ramazzare una stanza. L’arrivo di Morgan, la bambina che vive lì, interrompe la sua attività e alla sua vista la piccola sviene. Mentre Giselle tenta di soccorrerla, Chernabog tenta di eliminarla, ma l’arrivo del padre di Morgan scompiglia i suoi piani. Irritato dagli umani, che alla sua vista urlano terrorizzati, il demone apre una voragine nell’appartamento e le fiamme che ne fuoriescono incendiano la casa. Da quel buco esce fuori anche il suo vecchio amico Cerbero, che è felice di essere tornato nel mondo umano, ma anch’esso è infastidito da quell’isteria generale a tal punto che afferra Giselle e la porta via, proprio mentre le sirene dei pompieri annunciano il loro arrivo. Rifugiatisi in un cantiere, Chernabog e Cerbero incontrano Narissa, che è venuta a controllare la situazione e, non appena scopre che Giselle è ancora viva, manifesta tutta la sua irritazione. In quel mentre, irrompe il principe Edward che, vedendo la sua fidanzata e la matrigna con il demone, conclude che siano in pericolo e pertanto lo attacca con a spada tratta. Purtroppo per lui, il duello è impari e il principe viene ferito. Giselle e Narissa, dimentiche di ogni rivalità, si precipitano a soccorrerlo, e per Chernabog è arrivato il momento di svignarsela, approfittando della situazione. In quel momento ritorna Chernabog e mentre insieme cercano una scappatoia finiscono in una voragine del cantiere e così si ritrovano nella savana. Mentre Chernabog va ad esplorare quel luogo sconosciuto, Cerbero incontra Scar, un leone che sta tramando per impossessarsi del regno del fratello Mufasa. Quando il demone riorna, il cane gli propone di aiutare il leone e così tutti e tre si incamminano verso la Rupe dei re, progettando lungo la strada piani per rovesciare il legittimo sovrano. Ma il loro cammino viene interrotto dalla fuga degli animali. Infatti, la savana è in fiamme. Ancora una volta Chernabog vola in esplorazione e scopre che l’incendio è causato dal gigante Willie, che sta arrostendo i suoi marshmallows. Non appena si accorge della presenza dell’intruso, Willie fa il prezioso e poco dopo arrivano Cerbero e Scar. Quando il leone si accorge che i danni, causati da un incendio per futili motivi, hanno compromesso la savana se ne va demoralizzato. Chernabog allora spalanca una voragine che arriva fino all’Ade, da cui escono terribili fiamme che mettono in fuga il gigante, ma ormai il danno è fatto e il fuoco ha distrutto ogni cosa. Quando tutto sembra perduto, inizia a piovere e Chernabog vola alla ricerca di un riparo, lasciandolo solo il suo amico. Quando ne trova uno incontra anche la vecchia scimmia Rafiki, che gli spiega quanto sia importante la pioggia, ma Chernabog deve tornare indietro da Cerbero. Un guaito gli fa capire che il suo amico è in pericolo e quando arriva sul posto, seguito da Rafiki, scopre un profondo baratro da cui proviene la voce del cane. Sull’orlo dell’abisso c’è anche Scar: il leone è tornato per lui.
Un orto ben curatoLa polvere luccicante che Rafiki aveva lanciato aveva avvolto Scar e Chernbog e li aveva precipitati in quella voragine, senza dare tempo a nessuno dei due di capire cosa stessa succedendo. Quando Chernabog, stordito per quell’inspiegabile fenomeno, poté finalmente rendersi conto di dove era finito si accorse di trovarsi disteso nel bel mezzo di un orto. La polvere si era dissolta e intorno a lui si alzavano fagioli rampicanti, foglie di zucche e zucchini, sgargianti peperoni e rossi pomodori, insomma un’intera gamma di prodotti orticoli faceva bella mostra di sé, colorando quel piccolo angola vegetale. La caduta, però, aveva rovinato parte di quelle coltivazioni e pezzi sparsi di verdura erano finiti sulle ali del demone. Poco più in là, Scar giaceva svenuto. Non lontano da quell’orto ben curato si ergeva un’aristocratica dimora, che aveva visto tempi migliori, ed intorno ad essa si estendeva un giardino altrettanto ben curato, in cui si potevano ammirare fiori dai colori brillanti. La cancellata arrugginita era aperta e si poteva vedere la strada deserta che vi passava davanti e portava chissà dove. Tutto sembrava pacifico, avvolto dalla tranquillità di una consuetudine sconosciuta, per cui Chernabog si alzò da quel giaciglio improvvisato, si scosse di dosso i rimasugli di verdura e cercò di capire dove si trovava. Nessun rumore, tutto era sereno, come se non fosse accaduto niente di strano e tutto continuasse come al solito.
Chernabog decise di indagare e ….