PrologoPronta per un nuovo attacco al deposito di Paperone per impadronirsi della mitica numero uno e realizzare così l'incantesimo di Mida dell'eterna ricchezza, Amelia si reca a Topolinia e convince Macchia Nera ad allearsi con lei per compiere un furto memorabile. I due complici, dopo aver progettato accuratamente la rapina, una notte si recano al deposito e scoprono che ad attenderli c'è Paperinik. Prontamente Amelia gli getta un incantesimo di localizzazione, mentre Macchia Nera mette in funzione il suo super robot a prova di bomba, il Darkenblot, per abbattere una parete del deposito ed entrarci dentro. Con grande sorpresa, i due ladri si accorgono che il deposito è costruito con un materiale indistruttibile e sconosciuto e comprendono che questa è opera di Archimede l'inventore. Grazie all'incantesimo di localizzazione Amelia e Macchia Nera si recano nel covo di Paperinik per saccheggiarlo e scoprono che è in realtà Paperino. Dopo averlo imprigionato per usarlo come ostaggio, lo portano da Archimede e costringono l'inventore a confessare il mistero del materiale segreto con cui è stato costruito il deposito. Scoperto che si tratta di quarzite diamantica, un materiale alieno, Amelia e Macchia Nera rubano l'astronave di Archimede e si recano su Mine, il pianeta da cui proviene la quarzite. Qui trovano piccoli alieni verdi minatori che estraggono quel minerale e, dopo aver rubato loro tutti i picconi, i due complici tornano a Paperopoli. Finalmente arriva la sera del grande furto, Macchia Nera ha attrezzato il Darkenblot con una trivella fatta con i picconi alieni e finalmente la quarzite si spezza. Entrati nel deposito, questo è pieno di denaro ma non ci sono né Paperinik, né Paperone ad attenderli minacciosi. Insospettiti da questa assenza Macchia Nera ed Amelia cercano la mitica moneta, ma Amelia scopre che è un falso e a quel punto tutti i soldi si trasformano in coriandoli e il deposito non è altro che un'illusione magica. Questa è opera di Merlock, uno stregone che possiede anche lui l'incantesimo di Mida ed ha rubato la numero uno. Con un contro-incantesimo la strega dissolve l'illusione e con il suo complice scopre di trovarsi nella giungla. Qui la coppia incontra il pitone Kaa e la tigre Shere Khan, quest'ultima li invita a visitare un tempio perduto nella foresta, in cui si nasconde un mitico gioiello. Amelia crea una mappa magica con cui raggiunge il posto e scopre che abitato da scimmie che obbediscono ad un orango, di nome Re Luigi. In breve Amelia scopre che il gioiello che cerca esiste e che Re Luigi lo usa come maniglia per una porta misteriosa. Quando l'orango si rifiuta di consegnarglielo, la strega trasforma lui e le sue scimmie in rospi e si impadronisce del gioiello, che scopre essere l'"Occhio che rivela", un magico oggetto in grado di cancellare illusioni e trasformazioni e svelare travestimenti. Ma la curiosità di scoprire cosa c'è dietro la porta induce la strega e Macchia Nera a varcare la soglia e a scoprire che dentro c'è un portale, che una volta attraversato conduce in un orto. Nonostante gli ortaggi, i due complici assistono alla trasformazione di una povera fanciulla, di nome Cenerentola, in un'avvenente dama ad opera di una fata. Incuriosita da quella magia, Amelia trascina Macchia Nera all'inseguimento di Cenerentola fino ad un palazzo, in cui c'è una festa danzante. Trasformatisi in distinti ospiti, i due si intrufolano nella festa e mentre Macchia Nera rapina le ricche signore, Amelia avvicina Cenerentola. Scoperto che ha per madrina una fata, la strega riesce ad evocare la Fata Smemorina e a rubarle la bacchetta con l'aiuto di Macchia Nera. Scoperto il furto la gente fugge dal castello e Macchia Nera perde la bacchetta magica, ma trova una delle scarpette di Cenerentola che consegna ad Amelia. I due fuggono sulla carrozza magica, a forma di zucca, di Cenerentola inseguiti dai soldati e si ritrovano nel bayou di New Orleans, dove incontrano le ombre e il Dr Facilier, ossessionato dalle rane. Infatti ,una di queste ha ingoiato il suo magico amuleto e lui non riesce a trovarla. In cambio di un apprendistato di magia voodoo, Amelia si offre di trovare la rana scomparsa e di recuperare l'amuleto, ma quando lo trova decide di tenerselo e ordina alle ombre di eliminare il Dr. Facilier e di andarsene finalmente via dal bayou con Macchia Nera. Caduti in una profonda pozza acqua, Amelia e Macchia Nera si ritrovano nel deserto proprio mentre Merlock apre una misteriosa caverna, nascosta tra le sabbie. Non appena i due riescono ad infilarsi dentro scoprono che è piena di gioielli, ma Amelia è convinta che contenga un tesoro ben più prezioso. Al suo interno incontrano Aladdin ed un tappeto magico e ben presto scoprono una misteriosa lampada che, al suo sfregamento, fa comparire un genio in grado di realizzare tre desideri, ma in quel mentre arriva Merlock. Tra Amelia e il mago scoppia una sfida a colpi di magia, finché la strega non lo sconfigge. Quando tutto sembra andare per il meglio, l'avidità di Macchia Nera lo induce ad impossessarsi di un rubino di enormi dimensioni e a quel punto la caverna inizia a disgregarsi.
PaperopoliIl genio aveva trasportato Amelia e Macchia Nera a Paperopoli e la città non sembrava molto cambiata dall'ultima volta che l'avevano vista. La magia illusoria di Merlock era svaniva e tutto sembrava normale, anche l'inviolabile deposito di Paperone troneggiava sicuro in quel panorama cittadino.
-Che bello tornare a Paperopoli! - esclamò Macchia Nera - Quanti bei furti ho compiuto qui …
Amelia, invece, aveva altri pensieri.
Nota del masterQuesta è la role conclusiva della storia di Amelia. Ti ricordo che nella role precedente hai ordinato al Genio di portarti fuori dalla Caverna delle Meraviglie in disfacimento, questo verrà interpretato come un desiderio e quindi te ne restano solo più due. Inoltre, dopo la lotta con Merlock, non hai preso il suo amuleto; se hai letto il finale della role, scoprirai che l'ha preso Aladdin. Ti ricordo che possiedi ancora gli oggetti magici conquistati durante tutte le role precedenti e che tali oggetti sono ancora attivi. Giocati bene le tue risorse.