|
|
Advanced Member
- Group:
- Founder
- Posts:
- 9,289
- Location:
- Da casa mia
- Status:
| |
| Con l’avvicinarsi della primavera era anche arrivato il momento delle pulizie del deposito e Zio Paperone quella mattina si era alzato di buon ora e di buona volontà per iniziare subito quel faticoso lavoro, che per lui altro non era che una fantastica ginnastica tra i suoi amati dollari. Certo che avrebbe potuto chiamare il nipote Paperino, ma già sapeva che quello sfaticato si sarebbe sicuramente addormentato con una moneta in mano mentre la lucidava, perciò si rimboccò le maniche della vecchia palandrana, si armò di aspirapolvere e chiamò il fido maggiordomo perché gli portasse la solita parca colazione all’interno del caveau, non voleva perdere un solo minuto di attività. Mentre aspettava l’arrivo della colazione decise che, prima di iniziare la pulizia, avrebbe fatto una bella nuotatina fra le monete e i sacchi traboccanti e senza neanche togliersi il vestito si gettò a capofitto in quel mare prezioso. Aveva appena dato due bracciate fra quello scintillio quando il suo olfatto sopraffino percepì un aroma sconosciuto. Si fermò di colpo per annusare e capire da dove provenisse quell’odore poi prese a muoversi circospetto, sempre con le narici dilatate e infine il suo occhio da falco cadde su un sacchetto di monete, piccolino per la verità, ma che sembrava essere la fonte odorifera. Subito si avvicinò e lo raccolse. Non appena sciolse il legaccio che lo teneva chiuso si accorse con grande meraviglia che il denaro era ricoperto da una patina dorata e morbida ed era questa la causa di quello strano profumo. Annusò per bene il contenuto perché quell’aroma non gli era del tutto sconosciuto ma in quel momento non riusciva a rammentare a che cosa corrispondesse e allora gli venne un’idea: consultare il computer dell’ufficio per scoprire cos’era. Corse via dai suoi amati dollari tra uno svolazzare di bigliettoni e monete e si precipitò al pc dell’ufficio; la ricerca durò ore e Paperone non toccò nemmeno la colazione che nel mentre gli era stata portata, ma il risultato fu infruttuoso, allora non gli restava che una risorsa: consultare i libri della sua biblioteca privata e così fece e altre ore trascorsero finché, ormai a notte fonda, il mistero non fu svelato con grande tripudio del riccone che finalmente ricordò tutto: il sacchetto conteneva denaro infettato da mycetum dollariferum, una rara qualità di muffa che attaccava le monete d’oro e le faceva moltiplicare, come una fotocopiatrice. Una scoperta e un segreto che doveva adesso essere custodito con estrema accortezza; Paperone alzò gli occhi dal libro che gli aveva svelato il mistero e che si era lasciato sfuggire gridandolo ad alta voce e si accorse, pure, che nella foga della ricerca aveva lasciato aperta la finestra della biblioteca privata, ma chi poteva sbirciare a quell’ora di notte in una finestra, posta così in alto nel suo inaccessibile deposito?
|
| |